di Nino Lo Iacono
Ieri sono stati resi noti i risultati dell’autopsia fatta sui corpi dei nove connazionali barbaramente uccisi a Dacca.
Ora può essere usato il termine barbaramente perché, da quanto è emerso dall’esame autoptico, le vittime sono state torturate e lasciate morire lentamente.
A questi criminali per gioco non basta uccidere, i prescelti devono soffrire.
Questa nuova barbarie , secondo quanto ci fanno credere, ha giustificazioni ideologiche e religiose, trova cioè le sue ragioni in un modo arcaico di concepire la libertà di credo.
Definendoli criminali per gioco ho voluto evidenziare un aspetto di questa organizzazione.
Da ciò che emerge dalle indagini svolte su queste terroristi, singolare è l’origine di alcuni di essi. La loro conversione pare nasca fra le agiatezze di famiglie della media e alta borghesia orientale e fra i vicoli delle periferie più povere delle grandi città europee.
Pur provenendo da situazioni economiche, sociali e culturali opposte, questi giovani hanno in comune l’insoddisfazione verso la società nella quale sono cresciuti, e forse un rigetto innato contro tutto ciò che richiede un impegno per la crescita personale e collettiva del loro stesso mondo.
Menti adagiate su abitudini, dalle quali i buoni sentimenti molto probabilmente sono un’opzione, trovano improvvisamente la necessità di reagire e proporsi quali strumento salvifico di una società che credono annoiata come loro.
La scintilla che parte dalle prediche del califfo e da certi ambienti locali, diventa fiamma, quando la pubblicità sui midia internazionali, ingigantisce queste mezze figure, facendole diventare eroi e martiri dell’intero Islam, compreso quello che si autodefinisce moderato , ma che, tranne qualche manifestazione di facciata, non ha mai condannato seriamente e fermamente queste scellerate azioni di guerra contro il prossimo.
Non sono meno esecrabili certe morbide posizioni assunte da alcuni nostri politici e dai loro seguaci che, senza discernere ragioni e senza fare valutazioni serie, tendono se non a giustificare, certamente a tollerare questi atti come reazioni a fatti storici risalenti ad “appena” nove, dieci secoli fa.
Non trova nemmeno riscontro una presunta reazione a guerre imposte dall’occidente in questi ultimi decenni a difesa di improbabili nuove democrazie o di possibili interessi economici.
Il fanatismo che sta infettando queste menti già malate di tedio, è un’altra cosa, qualcosa che sprofonda nelle più oscure interpretazioni delle sure .
Sul Web girano pure notizie che spero siano bufale, che ci raccontano di aggressioni a gente di colore solo perché questi non conoscevano il Vangelo.
Sono ancora più stupide le reazioni del popolo della rete che mostra cartelli con la scritta “ neanche io conosco il vangelo”. Stupide contrapposizioni su temi dei quali non si sono mai occupati.
Insensate reazioni che manifestano in maniera ancora più pesante, l’ignoranza di chi vanta queste cose.
Le preghiere vanno ricordate quelle si, e credo che ognuno di noi, ateo per quanto possa dichiararsi, almeno una volta nella vita abbia recitato un’Ave Maria o un Padre Nostro. Nessun prete ci ha mai chiesto di ricordaci a memoria un qualsiasi passo del Vangelo.
Questa palese dimostrazione di ignoranza non può trovare spazio nemmeno fra le pseudo motivazioni che stanno generando questa carneficina.
La moderna sottocultura che provenendo da una politica di sinistra ha interessato tutte le fasce sociali, ha generato i nuovi atei. Questi si professano tali senza essere stati mai in una Chiesa, senza aver letto un libro di religione qualunque essa sia. Cioè sono coloro che non credono all’esistenza di Dio senza sapere cosa o chi in effetti sia. Prima di disconoscere qualcosa o qualcuno si deve dimostrare che si ha perfetta conoscenza di ciò di cui si parla.
E’ come se un ateo bestemmiasse. Chi insulta ciò che non esiste, è certamente un demente.
Il culmine dell’ignoranza e della presunzione si raggiunge allorquando questo Dio è rappresentato solo e soltanto dal Cristianesimo e dalla Chiesa Cattolica. Questi ignoranti, in cuor loro si compiacciono quando i terroristi islamici lanciano strali contro i Cristiani, quando distruggono le Chiese, quando profanano simboli religiosi.
Questa condizione che nasce da una strana miscela di odio politico e di ignoranza religiosa, genera altri mostri, quelli nostrani, quelli che giustificano le stragi di oggi, quali reazioni alle Crociate di 1000 anni fa, quelli che tacciono sulle imposizioni della sharia, sull’umiliazione delle donne, sulle stragi continue di bambini solo perché, a loro dire, genericamente infedeli.
La storia ci insegna che il terrorismo è stato soltanto causa di morte, distruzioni e vendette generate da odi razziali e religiosi. Questo fenomeno non va confuso con le rivoluzioni. Queste sono rivolte di popoli contro i propri governanti .
Nessuno quindi deve giustificare qualsiasi azione terroristica. Nessuno può alchemicamente modificarne la vera genesi ,che trovasi soltanto nelle menti malate e intrise di odio, prima contro se stessi e dopo contro l’umanità.
Credo che per difenderci da questi attacchi concentrici di confuse ideologie e presunte collocazioni religiose, sarebbe opportuno isolare gli ignoranti a prescindere dal posto che occupano e dai ruoli che hanno assegnati.
Non scordiamoci che più alta è la poltrona, più lontano arriva la voce di colui che la occupa.
Lottare contro il terrorismo è un diritto dovere di tutti, in primis degli educatori e di chi occupa responsabilità di rappresentanza o di governo, ma anche dei social network, che dovrebbero censurare sul nascere certe manifestazioni per non creare reazioni a catena.
Oggi queste piazze virtuali hanno grandissimo potere divulgativo e , purtroppo, anche persuasivo. I responsabili che non eliminano subito certe propagande o certi messaggi, andrebbero puniti quali complici.
Anche il Web, ormai, occupa la poltrona più alta, la più alta del mondo.
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