Un anno è passato dallo scorso autunno, più di uno dall’ingresso della legge 107 nelle nostre scuole, ma poco risulta evidentemente cambiato.
La generazione giovanile contemporanea è protagonista di un momento storico complesso, nel quale deve interfacciarsi con un mondo interculturale che non comprende appieno e dentro il quale non sa muoversi. Sono pochi gli strumenti che l’Italia e l’Unione Europea sta dando alla popolazione per affrontare le emergenze di oggi.
“Pensiamo che una totale assenza di diritti possa essere colmata soltanto con l’avanzata di nuovi diritti”, dichiara Flavio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia.
Nonostante le molte mobilitazioni e le ennesime e continue promesse delle amministrazioni, nessuna richiesta che deriva dal mondo studentesco viene affrontata in modo soddisfacente.
Ci troviamo ancora senza interlocutori e la situazione diventa ormai insostenibile.
“Vogliamo parlare di Lavoro, di Inclusione e Integrazione, di Welfare, del persistente divario tra Nord e Sud del Paese e vogliamo parlarne come cittadini europei, mettendo al centro i bisogni delle persone.” conclude Lombardo.
E allora gli studenti non si arrendono e alla sordità delle istituzioni continuano la loro lotta per la rivendicazione di diritti calpestati e la proposta di diritti necessari.
E’ per questo che il 7 ottobre, nelle maggiori piazze italiane, gli studenti si mobiliteranno, con uno slogan emblematico: “C’ENTRO ANCHE IO, voci di una generazione precaria.”
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