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PATTI – Per tempi brevi servono decisioni rapide

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patti per la storia (6)

In questi giorni la città di Patti sta vivendo un altro momento fra i più brutti della sua storia.

 

 

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In questi giorni la città di Patti sta vivendo un altro momento fra i più brutti della sua storia.

La già decisa soppressione dell’ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate trafiggerà al cuore un corpo civico già ferito da altre ingiustizie.

Non ci sono armature né, pare, difese idonee che possano fermare quest’atto sbagliato dal punto di vista sociale e politico, inspiegabile sotto il profilo amministrativo e burocratico.

Socialmente si sta facendo un danno ad un territorio fra i più poveri dell’intera Nazione che vive di terziario e non ha quelle risorse sufficienti per effettuare ulteriori trasferte che si renderebbero necessarie ove i cittadini avessero necessità di difendere le proprie posizioni nei confronti di un fisco spesso ingiusto e vessante.

Questa azione di chiusura, ufficialmente giustificata come effetto di una spending review nazionale, voluta da un governo tecnico freddo e sordo ai bisogni del territorio, quale fu quello capeggiato da Monti, di fatto provocherà un ulteriore allontanamento dei cittadini dalla politica e dalle Istituzioni, già con un’immagine consunta. Una politica, che pure è presente sul territorio ai massimi livelli (almeno di questo si fregiano alcuni suoi esponenti),espressione di partiti collocati in tutti gli schieramenti aggiungerà un altro motivo per confermarsi oltre che inefficiente, anche inutile ove non dannosa. Non abbiamo notizie di interventi sulla questione effettuati dai deputati regionali e nazionali sempre puntuali quando c’è da raccattare consensi direttamente o tramite i loro referenti cittadini. Nessuno ne parla, nemmeno i politicanti locali che di solito sono generosi in giudizi e commenti.

La chiusura in questione appare un paradosso, un’incongruenza amministrativa, considerato anche che è un ufficio necessario per la registrazione delle sentenze e di atti giudiziari vari, un controsenso, atteso che Patti è sede di uno dei tre tribunali della provincia di Messina.

Sono da ammirare gli sforzi del Sindaco Aquino che, novello Don Chisciotte,

ogni giorno lotta per salvare il salvabile di ciò che resta della struttura che faceva Patti città di servizi.

Sono ormai lontani i tempi in cui questa città ospitava la corte di Appello, la Sottoprefettura, l’ufficio della dogana, la caserma dell’esercito, l’archivio notarile, l’ufficio zonale dell’ENEL e quello della SIP, la commissione tributaria di I° grado,il Carcere giudiziario, per non parlare delle perdite più recenti, quali la facoltà di Giurisprudenza e l’Accademia delle belle arti.

L’attacco agli uffici finanziari parte da molte lontano. Già alla fine degli anni 60 una legge del governo Rumor aveva previsto la soppressione dell’ufficio del registro e di quello delle Imposte dirette, oggi unificati come Agenzia delle entrate. Fu l’allora Vescovo Mons. Pullano a scongiurane la chiusura, dopo un suo specifico colloquio con il Ministro delle finanze Athos Valsecchi. Ciò che i politici di allora non erano riusciti ad difendere, l’ottenne il miracolo di un Vescovo.

Mi auguro che gli sforzi e i buoni propositi di Mauro Aquino ottengano i risultati sperati e che questo importante ufficio rimanga anche a costo di qualche sacrificio economico in più, cui dovrà far fronte il comune. Credo che obbiettivo del Governo Nazionale sia quello di scaricare gradualmente sulle comunità locali i costi dei servizi periferici, ma sono convinto che un tentativo del genere innescherebbe una disaffezione verso lo Stato così grave che potrebbe sfociare in una rivolta non solo polico-sociale.

Un primo segnale si è avuto a seguito della diffusione del famigerato Decreto Gucciardi- Balduzzi,di riforma della sanità in Sicilia e della sua rete ospedaliera.

Una considerazione di natura economica va fatta.

Quando in una comunità con una economia prevalentemente sostenuta dal terziario, cominciano a mancare diecine di stipendi, un’amministrazione attenta pone in essere provvedimenti necessari a rimpiazzare ciò che è venuto meno e che indubbiamente si riverbera su tutte le altre attività economiche.

In parole povere è necessario quanto meno, mantenere il PIL locale a livelli al disopra di quello che indicizza la povertà. Un’Amministrazione oculata deve cercare, stimolare, attirare investimenti privati finalizzati a creare nuovo reddito. Investimenti in grado di aprire nuove filiere di produzione e nuovi indotti, capaci di

innescare a catena uno sviluppo che coinvolga tutti i settori produttivi, attingendo alle potenzialità che il territorio offre.

Il Padreterno e madre natura sono stati generosissimi con questo fazzoletto di Sicilia e grazie a questa generosità, Patti può vivere di mare, turismo e cultura.

Incominciamo seriamente dal porto e continuiamo con la creazione di strutture e servizi idonei al completo sfruttamento dei beni ambientali e culturali.

I fondi vanno attinti fra quelli messi a disposizione dalla Comunità Europea; per far ciò è necessario attrezzare appositi uffici e ove non ci fosse la possibilità fra i muri del palazzo Comunale, utilizzare quelli privati scelti tramite procedimenti selettivi previsti dalle leggi.

Fare tutto questo è semplice, ci vuole solo volontà politica e mi risulta che il nostro Sindaco ci stia seriamente ragionando.

La congiuntura viaggia in aereo e non possiamo affrontarla ancora a dorso di mulo. I tempi sono brevi e quindi è necessario assumere decisioni concrete il più velocemente possibile.

lo iacono maggio (4)

Nino Lo Iacono

 

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