Date un senso a questa scelta che un senso non ce l’ha.
“Ripara da questi impulsivi nel rifugio della tua solitudine: sul mercato soltanto ti obbligano a scegliere tra il Sì ed il No”
(Così parlò Zarathustra, “Delle mosche e del mercato”)
Della serie: di come votate al referendum non me ne può fregà de meno ma ho la curiosità di sapere perché lo fate.
Visto che in quest’area è più gettonato il No, sarebbe interessante conoscerne valide ragioni, dato che il capofila Salvini, facendosi umiliare sulla 7 nel dibattito dalla Boschi ha dimostrato di non essersi nemmeno preso la briga di leggere la riforma che intende contestare.
Fascista, Salvini, non è, ma non si può negare che si trovi benissimo nell’ammucchiata reazionaria che al neofascismo è sopravvissuta, se è lecito dire così. La sinistra, che però non sta meglio, ha sempre accusato i reazionari di essere soggettivisti, superficiali, pressapochisti, cialtroni.
Avrà ragione?
Ad approfondire le ragioni più ripetute a sostegno del No c’è da arrendersi all’evidenza.
Votate un po’ come vi pare
Per me potete votare quel che volete, perché non credo alla democrazia né al fatto che i cittadini possano cambiare in qualche modo le cose se non lo si decide in alto.
Quindi, quello che farete nello specifico mi scivola addosso.
Mi piacerebbe però che qualcuno iniziasse a occuparsi seriamente delle cose che fa e che dice anziché campare scuse rabberciate. Soltanto per non far figure peregrine che, con la logica del grappolo di ciliegie, ricadono per estensione anche su di me.
Fornisco allora due esempi che dimostrano, il primo, come la campagna a favore del No si regga principalmente su una bufala e, il secondo, su cosa, eventualmente, potrebbe basarsi ma non lo fa.
1. La modifica della Costituzione ci toglie sovranità e la trasferisce a Bruxelles?
L’articolo 117, 31 viene evocato e sbandierato come uno spaventapasseri. Per qualcuno si tratterebbe addirittura di un “comma segreto”! Andiamo bene con la testa…
Esso recita:
La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali.
E va a sostituire:
La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Insomma non cambia nulla dall’articolo vigente, se non nell’aggiornare la denominazione di quella che, nel frattempo si è chiamata Ue. Evitiamo, perlomeno, di prenderci in giro!
In realtà, se l’articolo apporta qualche cambiamento, è proprio nel senso sovranistico, perché, scorrendo più sotto, si scopre che aggiunge alcune prerogative alle competenze statali, e poi perché prevede un cambiamento che concede più poteri all’esecutivo e, quindi, più potere contrattuale anche in Europa.
Ora, visto e considerato che l’Italia è sotto cappella e che proprio in questi giorni Renzi è l’oppositore di Orban, se si ragiona da europeisti, votare No ha un senso perché altrimenti Roma verrebbe usata per infastidire Berlino, se lo si fa seguendo la logica dei sovranisti puri si deve invece votare Sì. L’opposto esatto della vulgata distratta.
2. Vi siete accorti che vogliono allargare il diritto di voto?
Non ho invece visto balzare sulla sedia nessuno per un articolo un po’ preoccupante, il 77.
L’attuale recita così:
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
Verrebbe sostituito da:
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti gli elettori.
Il che significa che, con la scusa del referendum, si sta preparando l’allargamento del voto agli stranieri almeno per le amministrative. Di questo, che è un pericolo vero, non mi sembra che ce ne se sia accorti.
Va pure detto che, se questa manovra venisse sconfitta, c’è il rischio che venga aggirata dalla pura e semplice concessione della cittadinanza agli stranieri. Quindi potrebbe essere persino peggio.
Questi due esempi in ogni caso mi dimostrano che nessuno si è occupato di conoscere la materia del contenzioso; ma proseguiamo con le tesi più ricorrenti della crociata del No.
3. Volete mandare Renzi a casa?
Ma Renzi non è che un esecutore e chi lo sostituisse, ovvero il Padoan di turno delle larghe intese, tutt’al più farebbe le stesse cose, forse anche peggio. In gioco non sono infatti le ruberie né l’immigrazione che proseguiranno imperterrite, ma due versioni costituzionali con le rispettive conseguenze.
Limitarsi a trasformare una questione istituzionale in un’elezione pro o contro il premier è da stupidi. Oltretutto quelli che fanno da battistrada nei cambiamenti istituzionali scompaiono presto, vedi Segni e Occhetto.
Insomma, se non avete la civiltà di astenervi, trovate una ragione reale per la scelta del voto.
4. Vi preoccupate di difendere l’orticello?
Qualcuno voterà No perché ha un seggio in Senato da difendere o teme che la sua lista piccola con la riforma scomparirebbe. Ma se ricordiamo l’ultima volta che da queste parti ci si oppose a una riforma, quella del maggioritario, ciò fu perché i deputati missini erano sicuri che con quella sarebbero stati spazzati via e invece finirono al governo. In quanto a lungimiranza non è che a certe latitudini si brilli; chissà che con il doppio turno quelli che si stracciano oggi le vesti non acquistino più potere contrattuale.
5. Dobbiamo difendere la democrazia?
Sento dire anche questo: ormai non c’è più limite al ridicolo. La riforma, in effetti, concederebbe più poteri al premier di turno e meno scelta agli elettori. A parte che a me viene da dire elegantemente “e sti cazzi”, vi ricordo che in Italia sei anni fa è stato compiuto un golpe istituzionale e che da allora non abbiamo avuto nessun governo votato dai cittadini. E questo proprio con la Costituzione vigente che si dovrebbe difendere contro le mire golpiste….
6. Presumo che qualcuno troverà una ragione seria per il No
Qualcuno infine può scegliere il No per un buon motivo, che se c’è mi piacerebbe che fosse serenamente chiarito e documentato, visto che si tratta comunque di votare insieme all’Anpi in difesa della Costituzione scritta dagli antifascisti, quella medesima Costituzione che ci ha inchiodati al palo per una settantina d’anni, privandoci di potere contrattuale nel mondo, costantemente battuti da chi si era munito di un esecutivo forte, anche chi, come la Germania, a differenza di noi, era diviso e in ginocchio.
Se questo qualcuno lo documenta seriamente – ovvero basandosi sui testi comparati e ragionando sulle conseguenze senza preconcetti – lo capirò. Anche se io, convinto che le modifiche che ho letto siano tutte meglio della Costituzione in vigore, resto astensionista per civiltà, figurarsi se potrei mai cambiare orientamento al punto di confondermi nel coro insieme ai paladini dei “padri costituenti”!
Se quest’accostamento non vi dà la nausea, fate un po’ voi, io sto con Zarathustra.
scritto da Gabriele Adinolfi
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