Brainstorming è un termine inglese composto dalle parole brain(cervello) e storming (tempesta) e significa letteralmente tempesta di cervelli. Questa espressione è entrata nell’uso comune per indicare una modalità di lavoro di gruppo in cui viene sfruttato il gioco creativo dell’associazione di idee: la finalità è fare emergere diverse possibili alternative in vista della soluzione di un problema. Così nasce l’idea di Teodoro Lamonica, Paolo Terranova e Vincenzo Moretti, supportati da altri amici e sopratutto da tanta “gente di buona volontà” al lavoro per creare un laboratorio di idee da mettere a disposizione del futuro di questo paese.
Si parte dall’incontro.
Questo sollecitato da una serie di passa-parola si è tenuto ieri al circolo Mediterraneno di Gioiosa Marea.
E riuniti intorno al cerchio, formula tipica appunto di questa tipologia di incontri, si sono ritrovati in tanti e tutti avevano qualche cosa da dire, da raccontare, da proporre.
Ogni persona del gruppo è stata stimolata a produrre in modo creativo quante più idee possibili, in quella che diventa la prima vera sessione di lavoro di un progetto che attravreso “l’imparare a comunicare” vuol creare una svolta all’idea di associazionismo per la crescita globale del paese, in una sessione di lavoro dove ogni pensiero è registrato, discusso e diventerà patrimonio all’interno del gruppo, portato fuori da questo, e solo in un secondo tempo elaborato in una cernita qualitativa delle idee.
Insomma una sorta di fucina di idde, progetti, che vanno al di là delle criticità contingenti del paese, per futuri programmi, anche elettorali.
Ma non un patrimonio di pochi ma a disposizione di tutti.
A coniare questo termine – Brainstorming – fu, alla fine degli anni Trenta, il pubblicitario Alex F. Osborne che stabilì le quattro regole principali di questa tecnica di lavoro: nessuna critica alle idee degli altri, benvenuti tutti i capovolgimenti di idea, la quantità prima di tutto, lavoro di perfezionamento su ogni idea.
Ed ieri è stato un bell’esempio di ciò.
La cronaca del pomeriggio di lavoro vede dopo l’intervento introduttivo di Teodoro Lamonica sul tema “#GioiosaFutura, idee e oppurtunità” , quelli dell’architetto Antonino Milici dirigente dell’ufficio turistico di Patti, quello di Giorgio Ferlazzo Ciano con la sua idee suggestiva del “marchio” sulla “Gioiosa ha dei tramonti unici”, una sorta di copyright – provocatorio – per farne un punto di forza di tutto il territorio. Poi a seguire i contributi di Lucia Franchina, di Aldo Calimeri, di Massimo Scaffidi, di Paolo Terranova – che ha coordinato i lavori – che ha spiegato le opportunità della nuova modalità di lavoro, lo smart working, anche per Gioiosa Marea.
Contributo ai lavori anche del giovane scrittore orlandino Edoardo Lipari, ma sopratutto tanta partecipazione delle “gente comune”.
Un buon punto di partenza come sintetizza lo stesso Moretti. “ieri pomeriggio c’ero con il mio amico Teodoro Lamonica, e sono stato davvero contento di esserci, che lui non solo ha un’idea – #Gioiosafutura partecipata e intelligente – che può rappresentare davvero un cambiamento importante per Gioiosa Marea, San Giorgio, i Nebrodi, ma ha indicato anche un metodo, un percorso, che secondo me può attivare idee ed energie positive e per molti versi inaspettate”.
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