“Scrutando l’albo pretorio del Comune di Piraino, vedo che la Giunta Municipale ha approvato lo schema del bilancio di previsione 2016…”, a dietro quest’anno c’è ben altro: “Una sorta di guerra che Pinocchio sta facendo a Mangia Fuoco” come l’ha definita un’altro addetto ai lavori.
Senza entrare nel merito dei dati finanziari e contabili l’ex consigliere di opposizione, che non nasconde le sue ambizioni di ritornare a far politica attiva nel paese, dice la sua dopo che, due giorni fa, è stata pubblicata all’albo pretorio virtuale dell’ente lo schema del bilancio di previsione 2016 da parte della Giunta Municipale.
Ma precisa subito che anche su quei dati “potrei discutere giorni”.
Ironicamente, Cipriano, evidenzia che l’atto strategico della politica finanziaria-economico-operativa dell’ente è “insolitamente” firmato dal sindaco “e non – come prassi – dall’assessore al bilancio (Enzo Princiotta).
Quindi entro nel merito del giudizio politico e esterna che per lui il sindaco Maniaci “è di facciata” mentre “di fatto, colui che esercita le funzioni di sindaco vero è proprio Enzo Princiotta” che, tra l’altro, era assente alla seduta di giunta dove è stato approvato lo schema del bilancio previsionale.
Cipriano dall’ironia passa all’analisi politica “A questo punto, incuriosito da questa “alterazione” politico-amministrativa, ho dato un’occhiata alle delibere di Giunta degli ultimi tempi e ho avuto modo di riscontrare che, con costanza, verosimilmente, quando è presente il sindaco […] è assente Princiotta […] e viceversa”.
Quindi con un’osservazione a se stesso, ma poi resa pubblica anche con un post sulla sua pagina facebook, sottolinea “vuoi vedere che le voci degli ultimi mesi di una – nuova ed ulteriore – “rottura” in seno alla Giunta Maniaci sono vere?”
Ma senza perder tempo si da subito una risposta: ” infatti non sono vere, sono più che vere e ciò nonostante siano rimasti letteralmente “i parenti da zita” – non eletti – ad amministrare questo paese. Evidentemente la dea della discordia si è impadronita di questa amministrazione!”
Cipriano è chiaro nella sua disamina: “Tutto questo in un paese “normale”, dove chi si propone ad amministrare (o si dichiara disponibile a farlo da nominato :-D) per soddisfare l’interesse collettivo ovvero perseguire il bene comune, mosso da ideali disinteressati e da un minimo di coerenza, avrebbe comportato un epilogo logico, scontato ed ovvio: o le dimissioni dell’assessore “recalcitrante” o lo revoca da parte sindaco dello stesso, ritenendo esaurito il rapporto fiduciario.
A Piraino, invece afferma a conclusione del suo post “Del resto per rinunciare a potere, privilegi ecc. (da intendersi in modo esemplificativo e non esaustivo), come pure assumere posizioni nette e trasparenti coerentemente ai propri valori, ai propri ideali e alla propria dignità […]” ci vuol coraggio.
Un’analisi che se per certi versi si rivolge agli addetti ai lavori della politica, in use parti criptate, dall’altra tira dentro quelli che l’avvocato\politico chiama “i più Furbi che “raccattano” assessorati comodi e facili frequentando i salotti di strateghi – ed oracoli – tirati fuori all’occorrenza ed a risultati elettorali ottenuti”.
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