Al di là delle previsioni statistiche e dei giudizi sommari, quale futuro potrà avere il protestantesimo storico, quello cioè che si collega direttamente alla Riforma luterana del 1517?
È questa la domanda dalla quale è partito l’incontro “L’attualità della Riforma nel XXI secolo”, organizzato nei giorni scorsi dalla Chiesa Valdese di Messina con il professor Roberto Bottazzi, docente della Facoltà Valdese di Teologia di Roma, nell’ambito della celebrazione dei 500 anni della Riforma di Martin Lutero.
Nel proprio intervento Bottazzi si è soffermato sui nodi centrali della questione, sottolineando la “persistente attualità della Riforma protestante e il suo apporto inconfondibile e insostituibile” e la necessità di “tornare alle origini, recuperando l’autenticità del messaggio originario, grazie anche a una interpretazione della Bibbia che non sia né fanatica né scettica, ma critica”. Altro passaggio fondamentale quello nel quale Bottazzi ha definito il protestantesimo una “religione della libertà, dove la libertà è un dono essenziale della fede personale e un’espressione fondamentale della chiesa”. E per quanto riguarda il futuro del protestantesimo storico, Bottazzi ha puntualizzato che è opportuno “recuperare la dinamicità di quegli elementi che 500 anni fa sono stati esplosivi e che oggi paiono un po’ incapsulati. Si tratta quindi di rimettere in moto l’essenziale, liberandolo dagli involucri inutili”.
Il prossimo appuntamento della Comunità Valdese per festeggiare il 500° anniversario della Riforma è con il teologo Paolo Ricca, che interverrà sul tema “Cardini teologici della riforma protestante”, sabato 28 gennaio alle 17 nella chiesa di via Laudamo 16.
Link immagini https://we.tl/F17P72oyYU
Link intervista prof. Roberto Bottazzi https://we.tl/vUYeHtoGme
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