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PROVOCAZIONI – A parlar di Cimiteri si può anche morire… oppure soffermarsi a riflettere

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Il cimitero di Brolo per esempio…

 

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Non preoccupatevi, è solo sonno arretrato.
(Walter Chiari sulla lapide della sua tomba)

 

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Negli ultimi giorni questo luogo è stato fonte di polemiche, discussioni, speculazioni.

Non entriamo nel merito.

Non per ora.

Ma esprimiamo solo un giudizio estetico, e non etico.

Quelli realizzati, oche si intendono effettuare, pur ritenuti, vista la penuria di spazi, certamente interventi necessari, indifferibili, improcrastinabili, sono stati sicuramente deturpanti, oggettivamente brutti.

Ed il luogo merita certamente rispetto e maggior attenzione.

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Ma questa è una considerazione molto personale che non intacca le regole, i regolamenti e le procedure adottate, sicuramente giuste e corrette. Non sono l’oggetto del nostro articolo.

Ma parlare del Luogo… ed è proprio da ciò che parte la provocazione, che non vuol creare polemiche, bastano quelle che ci sono state, ma solo stimolare il dibattito, fuori dal coro e sopra le righe.

Se facciamo un passo indietro, di recuperi più o meno arbitrari di spazi, di “fatue” illuminazioni che non sono intuizioni, al cimitero di Brolo se ne sono viste tante e in tempi diversi.

Poche amministrazioni ne sono state immuni.

Cioè a dire prelevare aree da destinare alle nuove inumazioni sottraendole a slarghi, vie di accesso, corridoi, ovviamente parliamo della parte “vecchia”.

E questo quindi non è cosa nuova e sempre c’è stata la giustificazione degli spazi.

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Più urbana, da rammentare, l’azione portata avanti dall’avvocato Pippo Piccolo, allora vicesindaco, che censendo in più occasioni le tombe non visitate, abbandonante, dimenticate portò al recupero, attuando le procedure del caso, di ben 99 spazi ( questo sempre nel cimitero vecchio) quello che era stato realizzato nel 1896 dall’ingner Giuseppe Lazzari, nell’area du’ Pitraro, catastalmente allora Piana Sottana, ben lontana dal centro urbano.

Un lavoro allora ben fatto, utilizzando la calce delle fornaci di Sant’Angelo di Brolo, la sabbia e la ghiaia del torrente Mincipa,  il pietrone della cava di Pirritto, i mattoni delle fornaci di Gioiosa Marea, legno di castagno e ferro fucinato dai fabbri brolesi anche per realizzare la Cappella con sotto l’ossario, nel tempo poi imbruttita e offesa da manovali distratti.

La calce idraulica che necessitò veniva delle fornaci di Barcellona, il cemento di Casale era di prima qualità.

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Ci lavorarono per dieci ore al giorno – e per diversi mesi – scalpellini, maestri muratori, manovali e ragazzi – questi pagati meno di mezza lira al giorno -, e operarono anche carri trainati dai buoi e asini con basta per spianare e portar via i pietroni di quel campo incolto – sottratto alle paludi che infestavano appena sotto la contrada Lago – che divenne la nuova Spoon River di Brolo.

Ma erano gli ultimi anni del 1800 e quando si completarono i lavori quello spazio era consono alle esigenze del tempo e pochi, da fuori comune, pensavo da qui sepoltura ai loro cari estinti.

E’ ovvio che ora parlar di inumazioni, di sepolture, della “perdita” di uno spazio che consideriamo affettivamente nostro, visto che le concessioni sono a tempo e qui si diluiscono in spazi temporali molto ampi, è sempre angoscioso; si toccano i nervi scoperti dedicati alle emozioni, ma bisogna pur farlo, senza entrare nel personale, pensando ad una futura pianificazione urbana del paese, nei piani di espansione di questo, nella crescita programmata di un paese asfittico di aree abitative, di sviluppo… perchè poco più di 700 ettari rendono ogni spazio prezioso.

cimitero

Consapevoli però che parlarne oggi non vuol dire far un cimitero domani, e neanche dopodomani.

Il cimitero di Brolo non può “crescere” ancora. Questo dovrebbe essere un punto fermo.

Fra poco troverà l’argine del fiume a comprimerlo – e non vogliamo parlar del rischio idrogeologico – e sugli altri lati, la sua zona di rispetto sconfinerebbe in altre soluzioni legate a centri commerciali e direzionali – se mai realizzati –  inglobando piazza stazione, via Terranova, piazza Annunziatella disegnerebbero una Brolo.2.zero.

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E’ tempo quindi di pensare ad un trasferimento del cimitero, iniziarne a parlare, pensar di rendere monumentale quello esistente, bloccandone appena possibile le sepolture…

Un giorno si ridurrà così la sua area di rispetto, diverrà un’area dedicata alla memoria. Potrebbe diventar altro.

L’idea dello spostamento del cimitero di Brolo è comunque cosa antica.

Già quando si pensò alla stesura del vecchio PRG lo avevano previsto, o almeno se ne parlò.

Poi l’idea trovò sepoltura negli archivi del comune, tra i carpettoni di un non ancor nato ufficio tecnico comunale, nelle dimenticanze del consiglio comunale del tempo.

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Troppo difficile affrontare un problema dove la razionalità diventa emozione.

Ma oggi che si parla di un nuovo Piano Regolatore, i tempi sono maturi?

E allora perchè non considerare la realizzazione di una nuova area cimiteriale, e allocare lì se se ne avrà la voglia, di realizzarlo anche  il “forno”per le cremazioni.

Un cimitero lo si può pensare in maniera diversa, forse più moderna e nel contempo pensare al recupero urbanistico dell’attuale che è come un nobile vecchio che ha molto da dire perchè il cimitero è un giacimento culturale, da valorizzare.

E questo si può fare anche percorrendo la strada del project financing sia per farne uno nuovo che per restaurare quello esistente.

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Dobbiamo pensare guardando in avanti, anche nel guardare verso quello che potrebbe essere un nuovo cimitero che diventa uno spazio democratico pensato per un uso quotidiano a beneficio della totalità dei cittadini che, al di là delle differenze etniche, religiose e di classe, sono chiamati a viverlo, rispettarlo e proteggerlo.

Tra i minimi comuni denominatori dovrebbe esserci quello del suo essere “sociale”– come ben dice Marco Emilio Bertona – cercando di rivedere e ripensare quella che è la tipologia cimiteriale tradizionale – dove il cimitero è visto come un luogo chiuso, dedicato esclusivamente alla sepoltura ed alla cura dei morti, quasi sempre circondato da un muro di cinta che lo isola dalla città circostante, secondo quella cultura sviluppatasi nel bacino del mediterraneo dal XVIII sec. in avanti -, riproponendo il cimitero come un elemento fortemente paesaggistico e naturale.

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L’idea di un nuovo cimitero dovrebbe essere quella di un nuovo parco urbano, inserito pienamente in un “sistema del verde” prendendo spunto dal disegno dei parchi settecenteschi, e dalla presenza in essi di architetture a padiglione dislocate liberamente all’interno dei giardini, dove disporre, una serie di edifici localizzati, veri silos interrati, in grado di ospitare sia un luogo di raccoglimento multiculturale sia le cappelle di famiglia viste qui non solo come elemento architettonico e di paesaggio, ma rivalutando quel senso spirituale molto forte, di un luogo legato al ritrovo della propria famiglia anche dopo la morte.

E questo ricollegherebbe il luogo di culto a quello che era tra le popolazioni più antiche della terra e che a volte cresceva a strati, su se stesso.

Ci piace pensare ad un cimitero come un luogo aperto.

Per esempio il cimitero di Brompton a Londra è stato concepito proprio come un parco “open”, in continuità con il contesto dove è stato allocato.

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E la cultura del cimitero-parco come nel mondo anglosassone è ben radicata anche in Francia. Ma senza andare lontano si potrebbero citare tutta una serie di cimiteri italiani. Uno su tutti: il Campo Santo di Pisa, a due passi da Piazza dei Miracoli. Ci si può andare anche semplicemente per vedere “il trionfo della morte”, un affresco meraviglioso di Buffalmacco realizzato proprio lì. E’ un cimitero museo.

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Un cimitero visto quindi non solo come un luogo da visitare solo in determinate occasioni o ricorrenze particolari, ma invece nuovo elemento del vivere nel quotidiano, dove la gente può attraversalo e viverlo, sempre con il dovuto rispetto, in qualsiasi momento della giornata.

E le colline brolesi, appena fuori dal nostro abitato, potrebbero facilmente e benevolmente accoglierlo.

 

Scusate la polvere – Excuse my dust
(Epitaffio sulla tomba di Dorothy Parker)

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Per chi avesse voglia di leggere sulla “Città dei Morti”:

Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters – La Feltrinelli

– AA.VV. a cura di Mauro Felicori, Gli spazi della memoria: architettura dei cimiteri monumentali europei, Luca Sassella Editore, Roma, 2005

– AA. VV. Ultime dimore, Arsenale Editrice, Venezia, 1987

– Adriana Arena, L’architettura dei cimiteri e la città nel XIX secolo, Edizioni Caracul, Palermo, 2007

– Philippe Ariès, L’uomo e la morte dal medioevo ad oggi, Laterza, Bari, 1980

– Philippe Ariès, Storia della morte in occidente, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1978

– Italo Calvino, Le città Invisibili, Einaudi, Torino, 1972

– Maria Canella, Paesaggi della morte – Riti, sepolture e luoghi funerari tra Settecento e Novecento, Carocci Editore, Roma, 2010

– Lorenzo Cremonini, Architetture cimiteriali, Alinea Editrice, Bologna, 1999

– Alessandro Del Bufalo, La porta del giardino dei silenzi, Edizioni Kappa, Roma, 1992

– Emanuela De Leo, Paesaggi cimiteriali europei: lastscape realtà e tendenze, Mancuso
Editore, Roma, 2006

– Edwin Heathcote, Monument Builders, Academy Editions, Chichester, 1999

– Mauro Felicori, Gli spazi della memoria – Architettura dei cimiteri monumentali europei, Luca Sossella Editore, Roma, 2005

– Vincenzo Pava, Ultime dimore, Arsenale editrice, Venezia, 1987

– Ron Robin, Enclaves of America, Princeton University Press, Princeton, 1992

– Hinterland, n°29-30, Territorialità e cittadinanza della morte, 1984

– Francesco Dal Co e Peter Eisenman, Una conversazione intorno al significato e ai fini della pratica dell’architettura, in Casabella, n° 675, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2000

– Francesco Dal Co e Peter Eisenman, La ragione che diviene follia, in Casabella, n° 735, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005

– Lars Lerup, Il crematorio di Asplund a Stoccolma, in Lotus International n°38, aprile 1983

– Renato Pedio, Cimitero di Longarone, Belluno, in L’architettura:cronaca e storia, n°232, febbraio 1975

– Claudio Amanta, Mauro Visconti, Il sistema cimiteriale della città di Milano. Sino alla fondazione del cimitero monumentale

 

 

se si vuol leggere altro:

 

BROLO – L’isola pedonale: Innovazione sociale e rigenerazione urbana.

Non si tratta di un personaggio, ma certamente il “cimitero” è un pezzo di Brolo, per questo entra a far parte della rubrica “Brolesi”.
Per chi vuol leggere:
 
PROVOCAZIONI – A PARLAR DI CIMITERI SI PUÒ ANCHE MORIRE… OPPURE SOFFERMARSI A RIFLETTERE
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
 
BROLO – Amarcord, la V A geometri si ritrova dopo 25 anni
LA FOTO – Amarcord brolese, il “Matrimonio”
“Amarcord” Brolesi – Le Moto e i Vitelloni
DONNA CARMELA – Non negò mai un bicchier d’acqua a nessuno, dagli operai ai bagnanti e visse per decenni nel “casello” di Brolo
BROLESI – I Tripi, da generazioni apprezzati per la professionalità nel difficile lavoro di essere vicino alla morte
DON ENZO CARUSO – UN ANNO FA… A BROLO
SICILIA DA VIVERE – Il “Giornale d’Italia” dedica un ampio servizio al Castello di Brolo
FESTE E TERRITORIO – Oggi quella del Lacco
IL “BARONE” – DAGLI ABISSI ALLE INERPICATE VERSO I COMUNI PIÙ ALTI DELL’ISOLA
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Brolo – Tutti meno uno
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)
BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
BROLESI – Tra ironia e amarcord
Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò
BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta
BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955
BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
Brolesi – La buona pesca
Brolesi – La Bidella
Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale
BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
BROLESI – “Reverendi”
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “Peppinello”
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Assenze – Ciao Giovanni.
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivedendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa
Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza
Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957
Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata
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Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli
BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese
BROLESI – “Vossiabbinirica,” Don Saro
BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il ‪iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese
FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare
BROLO – Quando sbarcarono gli americani
DEDICHE E RICORDI – A Brolo tutti pronti per il Torneo dei Tornei di Tennis
“PARALIPOMENI” – παραλειπόμενα. Ma il Maestro Speziale non ha tralasciato nulla nè prima nè dopo
Storie Brolesi – Il “Barone” del mare
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
FOTO E SIMBOLI – Il 4 novembre, Don Santo, a Brolo, la Festa dei Reduci
LA MORTE DI UN ANGELO – Ninuccio che va via. Il dolore di tutti che abbraccia la sua famiglia
CANTERINI DI BROLO – Hanno fatto girare in 36 anni il Mondo intorno a Brolo
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STORIE BROLESI- Foto che fissano brindisi e incontri aziendali di fine anno, ma che dicono molto di più
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GIULIA PINO – INSEGNÒ A BROLO. ANARCHICA, SOCIALISTA, AMAVA LE RECITE E LA CULTURA… LASCIÒ UN PIANOFORTE ALLA “SUA” SCUOLA
 
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RICORDANDO – 23 anni fa moriva Padre Lo Presti

 

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