Premesso che sul tema della migrazione, fenomeno che consideriamo di lungo periodo, ci sono tante considerazioni e approfondimenti da fare, sia alla luce della nostra visione della centralità della persona umana, sia nella considerazione che fino ad ora l’Europa non ha saputo utilizzare nel modo migliore le proprie risorse per governare il fenomeno, riteniamo che, in questo quadro, fatto a volte di inefficienze e di improvvisazioni, si colloca la scelta di installare un hot spot nel tessuto urbano della Città di Messina. Lo spazio individuato, che potrebbe essere sufficiente in un’ottica di efficiente servizio di identificazione veloce e di smistamento, non potrà esserlo in una condizione, diversa e purtroppo prevedibile, quale sarà quella di un soggiorno prolungato, anche in regime di detenzione di fatto e di inevitabile sovraffollamento. E allora perché non riflettere, prima di prendere una decisione di tale portata, perché non consultarsi con chi conosce il territorio, con le forze politiche, con le associazioni del volontariato, piuttosto che calare dall’alto una soluzione che crea problemi prima ancora del suo concepimento? Del resto una Giunta comunale, che da circa quattro anni balbetta sui temi della ordinaria amministrazione, non ci sembra particolarmente adatta a sostenere un ulteriore e gravoso impegno. Per questo, nel manifestare le nostre perplessità, rivolgiamo anche alla nostra delegazione parlamentare nazionale l’invito ad interloquire col ministro Minniti affinchè operi uno sforzo ulteriore per trovare una più idonea soluzione.
MESSINA 11.3.2017
COORDINAMENTO PROVINCIALE UDC MESSINA
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