Biagio Izzo in scena con “Bello di Papà”al Cinema Teatro Odeon – Testo di Denise Ubbriaco –
Uno straordinario successo per la commedia “Bello di papà”, scritta e diretta da Vincenzo Salemme, andata in scena domenica 12 marzo 2017 presso il Cinema Teatro Odeon di Paola (CS). Una commedia esilarante, impreziosita dalla verve comica dell’accattivante Biagio Izzo, affiancato da Mario Porfito, Domenico Aria, Adele Pandolfi, Yuliya Mayarchuck, Rosa Miranda, Arduino Speranza, Luana Pantaleo.
Il fil-rouge di questa storia? Antonio Mecca (Biagio Izzo) è un dentista affermato, un egoista, un maniaco dell’ordine e della pulizia. Ha paura di ogni novità, è un vero conservatore, un conservatore di danaro, ma soprattutto un conservatore di affetti. Antonio ha una bella casa, una bellissima compagna ucraina (Yuliya Mayarchuck), ma è terrorizzato dall’idea di un potenziale matrimonio e, ancor di più, dall’idea di avere figli.
Un bel giorno, Antonio sente suonare il citofono e, improvvisamente, fa irruzione in casa sua uno psichiatra (Mario Porfito) che gli annuncia il tentato suicidio del suo caro amico Emilio (Domenico Aria), spiegando che il tragico evento lo ha portato a regredire mentalmente fino all’età di sette anni. L’unica terapia per farlo rinsavire è farlo passare gradualmente, tramite ipnosi, dai sette ai dodici anni, poi dai quindici ai diciotto anni.
Il problema di Emilio è legato alla mancanza di una figura paterna, infatti il 45enne è orfano. Antonio si trova costretto ad accoglierlo in casa, interpretando il ruolo del padre. A complicare la situazione sarà l’arrivo dell’assistente dello psichiatra (Luana Pantaleo), anche lei regredita allo status di bambina per fini terapeutici. Come se non bastasse, entreranno in scena: il bassissimo fratello di Antonio (Arduino Speranza) con la sua appariscente consorte (Rosa Miranda) e la mamma (Adele Pandolfi). Il tutto darà vita ad una serie di gag, equivoci, circostanze ambigue, costringendo il povero Antonio a fare i conti con la realtà genitoriale che ha sempre evitato, affrontando uno scontro generazionale dal finale imprevedibile.
A proposito del suo personaggio, Biagio Izzo mi ha confidato: “E’ il mio contrario. Qui parliamo di irresponsabilità degli uomini. Parliamo di uomini che non vogliono figli, che hanno creato un loro equilibrio, un loro habitat e non permettono a nessuno di rompere questo equilibrio, tanto meno a un figlio o a una moglie. Al contrario, io sono un tipo molto responsabile, amo la famiglia. Questo personaggio è esattamente il mio opposto, però mi diverto ad interpretarlo.”
testo e foto di Denise Ubbricato
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