L’intervista del candidato sindaco di Sinagra di Enzo Caputo.
“ Ho accettato la sfida per rispondere ai tanti ragazzi che credono in me, so che amministrare non sarà facile per mille motivi, mi incoraggiano le tante disponibilità di chi mi ha già detto che si spenderà gratuitamente per aiutarmi e parlo anche di tecnici e docenti universitari.
Se i miei concittadini mi daranno fiducia sarò il sindaco di tutti e mi piacerebbe se, con una lunga sciarpa con i colori della fascia del sindaco si riuscisse ad avvolgere più sinagresi possibili.
La mia campagna elettorale sarà costruttiva e improntata sui programmi perché le polemiche e la demonizzazione dell’avversario politico non serve a nessuno. La crisi economica morde e ogni energia deve essere impegnata per cercare di dare risposte concrete senza tralasciare la crescita culturale e sociale della nostra comunità”. Queste, in sintesi, le idee di massima dell’ingegnere Nino Musca , che , da tempo, ha ufficializzato la sua candidatura a primo cittadino sotto la spinta di tanti giovani che hanno deciso di “alzare la testa” e rompere con il vecchio modo di fare politica.
Il professore così lo chiamano un po’ tutti, 46 anni spesi lavorando in giro per mezza Europa e “ ben voluto nella zona” , insegna a Patti e ha deciso di “capeggiare” la lista che si opporrà a quella che sarà espressa dall’amministrazione uscente .
“ La squadra è in dirittura d’arrivo, gli spazi ci sono; ben vengano esperienza, entusiasmo e sacrifici- aggiunge- Intanto ha da poco incassato l’appoggio del geologo Michele Orifici e del suo gruppo mentre sono in corso le consultazioni per realizzare intese sempre più “ larghe” perché l’orientamento della Piazza va verso due sole liste.
Nessuno vuole più ripetere gli errori del passato quando ben quattro liste si sono divisi i voti di una manciata di elettori a tutto danno dell’ampia rappresentatività penalizzata, giocoforza, dalla frammentazione politica. Dobbiamo ricostruire tassello dopo tassello il paese che verrà- dice- avvalendoci del contributo e dell’esperienza di tutti. Tra una domanda e l’altra sono passate quasi quattro ore , magari tante ma pochissime per una forza nascente, uno scatto d’orgoglio nato da un passo indietro fatto da Carmelo Rizzo che, nei fatti, è un passo avanti per il paese.
Certo, conclude Musca, bisogna incrociare le dita perché il compito che ci aspetta è grande ma una cosa è certa.
I ragazzi ci hanno messo la faccia, hanno sfidato regole non scritte, vogliono disegnare una nuova primavera in cui sia spazio per tutti. Sullo sfondo intanto si parla di altre aggregazioni che più che unire dividono in un momento in cui tutto serve tranne andare all’attacco in ordine sparso.
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