Renzi sbanca Messina. Nei fatti l’onorevole brolese si prende il partito a Messina e non è solo un questione di tessere
L’ex premier, Matteo Renzi, si conferma in testa alle preferenze degli iscritti, alla fine di uno spoglio travagliato, zeppo di polemiche, prima, durante e dopo, caratterizzato da incontri preliminari a porte chiuse, come è stato fiume e a porte chiuse lo sfoglio di uno scrutinio ritardato – vedi quanto è successo nel seggio di Sant’Agata Militello, ma alla fine Matteo Renzi, domina e stravince con il 67,1 delle preferenza.
Dietro di lui staccati e con tanto di fare ancora Andrea Orlando – 18,80% – e Michele Emiliano – 14,09%.
In termini di pronostici proprio quest’ultimo dato – percentuale maggiore alla media regionale – ha confermato quello che in tanti già dicevano, grazie anche all’appoggio avuto da parte del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, impegnato in prima persona, e quindi del gruppo Lumia.
Ma andando alla conta dei delegati. La Convenzione provinciale, che domani – 5 aprile – si riunirà nella Sala Sinopoli del Vittorio Emanuele, tra renziani della prima e della seconda ora si conterà in 100 delegati; 29 saranno gli uomini di Orlando; e 21 quelli di Emiliano.
Ma queste Primarie hanno altre chiavi di lettura.
A Messina si è passati da 20mila tessere alle 7600( + o -) attuali tessere di cui tremila, sottoscritte a Roma, sono in quota dell’onorevole brolese Pippo Laccoto che di fatto determinerà il prossimo segretario cittadino ridimensionando il ruolo dell’onorevole Panarello che con il suo entourage rappresenta ancora quell’ala ex Ds del Partito democratico.
Una vittoria strategica dell’onorevole Laccoto che avrà le sue ripercussioni anche nel futuro scenario elettorale – regionali e politiche -.
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