Paolo Sidoti Olivo, psicologo e psicoterapeuta, commenta un nostro articolo sulla problematica “droghe e minori”. Un interessante contributo che pubblichiamo.
Riporto qui un mio pensiero e ringrazio “scomunicando.it” per lo spunto offertomi.
Ascoltando un adolescente che nel corso di una seduta parla di sè e del suo multiverso relazionale, viene fuori come la scelta di rifiutare o provare “un tiro” non sia necessariamente legata al classico stereotipo secondo cui si fuma per essere accettati, per far parte del gruppo, per sentirsi grandi e non essere isolati o presi in giro.
Questa è solo una parte della storia, siamo noi a pensare che siano SOLO questi i motivi.
Dobbiamo curiosare anche in altri territori: pensieri, paure, emozioni, obiettivi, progetti, amori, legami, rabbia, dolore, gioia, presente, futuro.
Ogni giorno, prima di entrare in classe, si può acquistare tranquillamente il quantitativo di erba che si vuole, da consumare in bagno tra un’ora e l’altra, prima o dopo un’interrogazione o un esame o per semplice passatempo.
C’è chi vuole solo provare, chi ricerca un brivido di trasgressione, da solo o con gli amici, chi pensa di avvicinarsi ai propri sogni perchè ad occhi aperti la realtà non è cosi bella, chi fuma per mettere da parte quel qualcosa che non va per pochi minuti, chi fuma e basta senza chiedersi nulla.
Ci sono tante storie che vanno ascoltate e comprese per essere restituite intrise di nuove potenzialità, cambiamento ed evoluzione collettiva, per divenire quelle che Sluzki definisce “storie meglio formate”.
Non possiamo che ringraziare.
Paolo Sidoti – Psicologo, psicoterapeuta, consulente psicologo presso la Coop Raggio di sole che si occupa di minori italiani e stranieri autori di reato. Svolge inoltre attività di libero professionista e si occupa di consulenza e psicoterapia individuale per le coppie e le famiglie.
Per leggere l’articolo di riferimento, e su questo dobbiamo dire, per precisione e per evitar speculazioni, che l’articolo non voleva nè vuole criminalizzare istituzioni o persone, men che meno i ragazzi – non è questa la notizia di cronaca che ci importa – ma semplicemente sollevare il velo su un fenomeno gravissimo. Quello dell’abbassamento dell’età di chi si avvicina al mondo dell’assunzione e che diventa oggetto dello spaccio. In un momento i cui la pressione dei militari, dei carabinieri della locale stazione, è evidente con un controllo massiccio sul territorio – anche altre scuole e luoghi sono stati attenzionati, vedi il controllo all’Alberghierto, volendo aprire il dibattito, sviluppare nuove attenzioni, far aprir gli occhi ai più…
DROGA A BROLO – E’ allarme sociale mentre si abbassa l’età di chi ne fa uso
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