
Ci sono “sigilli” imperiali, ci sono quelli notarili e poi c’è quello attestati dall’ultimo masso venuto giù allo Skino che sigilla, una strada, mette un punto fermo all’emergenza mentre ancora l’Anas decide cosa fare per la frana precedente.
“La situazione è abbastanza seria – a parlare è il primo cittadino di Gioiosa Marea, Eduardo Spinella che stende il suo stato d’animo andando oltre la situazione viaria – per il momento non ci dovrebbero essere, ma il condizionale è d’obbligo, problemi per le abitazioni situate a monte della frana”. Ma per lui è una situazione è da monitorare costantemente. Nei fatti la frana è a due passi da ville e case rurali, mentre nelle prossime ore ancora i tecnici dell’Anas saranno sui luoghi con lo stesso sindaco per ulteriori valutazioni sul fronte franoso.
Per Spinella non c’è più tempo per soluzioni tamponi e parla di attingere ai fondi del “Patto per il Sud” per attuare quei lavori di consolidamento a Capo Skino mentre torna attuale il vecchio progetto del “tunnel”.
Infatti negli anni settanta si era pensato e qualcuno l’aveva anche disegnata una sorta di galleria “artificiale”- non che le altre siano naturali – ben armonizzata con l’ambiente e sopratutto “aperta” atta a tutelare tutto il tratto viario.
C’era chi aveva pensando a slarghi e “piattaforme” a strapiombo sil mare, tra gli oleandri, per trarre dall’emergenza nuovi possibilità di sviluppo, anche di posti di lavoro.
Ma erano gli anni settata.
Ora per il sindaco gioiosano, questo o altra qualsiasi soluzione deve essere adottata per garantire la sicurezza dei cittadini ma anche – aspetto ugualmente importante – la “sopravvivenza” del paese, del suo commercio, del turismo, di un territorio “così bello ma anche tanto fragile.”
E’ ovvio che una progettazione globalizzante dell’emergenza prevederà tempi lungi, ma bisogna attivarsi subito anche qui per prevenire e minimizzare i disagi.
Per il sindaco la priorità rimane quella dello svincolo autostradale tra le gallerie a monte del torrente Zappardino (di cui si attende dal CAS il parere di fattibilità)
E per Eduardo il problema non deve coinvolgere solamente l’amministrazione ma la cittadinanza tutta.
E bisogna rammentare che proprio dalla “base” è partita la petizione popolare per richiedere lo svincolo autostradale e che già questo comitato ha sollecitato il Presidente della Repubblica ROMA – Al sig. Presidente del Consiglio dei Ministri ROMA – Al sig. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ROMA – Al sig. Presidente della Regione Siciliana PALERMO – Al sig. Assessore Regionale delle Infrastrutture e delle Mobilità PALERMO – Al sig. Direttore Generale dell’ANAS ROMA – Al sig. Direttore Regionale dell’ANAS PALERMO – Al sig. Presidente del Consorzio per le Autostrade Siciliane MESSINA – A S.E. il Prefetto di Messina MESSINA – e i sig. Sindacoìi del Comuni di GIOIOSA MAREA, PIRAINO e PATTI chiedendo che le autorità in indirizzo si adoperino, ciascuna per quanto di competenza, affinché vengano intraprese tutte le iniziative necessarie, utili e opportune per avviare celermente l’iter per la progettazione e la realizzazione della svincolo autostradale sull’Autostrada A20 nel torrente Zappardino al confine tra il Comune di Gioiosa Marea e Piraino.
Sull’argomento riportiamo la riflessione di Francesco Casamento che invita tutti a una battaglia comune, dal primo cittadino all’amministrazione tutta, mettendo da parte le differenziazioni politiche. Un intervento coeso, dice Casamento, e drastico affinché si risolva questo flagello che poi continua la sua riflessione suddividendola in punti.
- il passato è storia, il presente è passato, il futuro è oggi (mi piace questa…, l’avrò sentito dire in qualche film);
- dividere gli aspetti tecnici, da quelli politici e da quelli di “aria fritta”;
- aspetto tecnico: no Comune, no Palermo, no ANAS, no CAS, no “trick track e bummi a manu”, no Roma, SI BRUXELLES. Non vedo alternative… La soluzione tecnica (minisvincolo, galleria, ripristino dell’esistente, ecc…) la “devono” dare loro, Noi dobbiamo esporre il problema tecnico.
- aspetto politico: un onorevole di riferimento che abbiamo contatti a Bruxelles (e non che promette di interessarsi al problema per spot elettorale) ci ‘voli. Proviamoci con tutti: di destra, di sinistra, di centro, di sotto, di sopra, di lato… chi se ne frega. Tutti “boni” a condizione che creino i contatti giusti.
- aspetto “aria fritta”: non vorrei che ‘ni finisci come la Chiesa Madre. Ipotizziamo che venga qualcuno (vedi Vescovo) e ci dice: a. avete la bretella di emergenza lato Messina (che già la stessa strada rappresenta l’emergenza dell’emergenza, vista la condizione precaria in cui versa); b. avete la bretella di emergenza lato Palermo (vedi strada località Acquarancio); c. avete la possibilità di usufruire della strada di Galbato; d. avete il campo sportivo da utilizzare come elipista,e. avete il mare come via di fuga e bip varie
Quasi Quasi… non ci manca nulla!!! – conclude Francesco Casamento – Soluzione (ma non so come si possa concretizzare soprattutto per le vere emergenze): e se “creassimo” noi le condizioni per rimanere veramente isolati e mettere in difficoltà i vari Ponzio Pilato di turno?
L'articolo PREOCCUPATO – Eduardo Spinella, sindaco di Gioisosa Marea, dopo l’ultimo smottamento di ieri. Le considerazioni di Francesco Casamento sembra essere il primo su Scomunicando.