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BROLO –“Un trasferimento contestato”. Arriva dopo un primo atto, il rigetto dello stesso

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giudice di pace e di guerra brolo

E’ la seconda puntata della controversia che vede un dipendente dell’ente comunale contestare il suo trasferimento presso gli uffici del Giudice di Pace di sant’Angelo di Brolo. In prima battuta il Tribunale aveva accolto il suo reclamo, di fatto concedendo la sospensiva del provvedimento riconoscendogli le spese, poi, dopo l’opposizione, arriva il provvedimento totalmente inverso. ma la storia, siamo certi non finisce qui. Intanto il comune di Brolo ieri fa sentire la sua con un comunicato stampa dove rivendica quella fatta come “Una scelta assolutamente legittima e corretta, confermata oggi definitivamente anche dalla magistratura” e il sindaco denuncia le “speculazioni politiche e i tentativi di screditare la mia amministrazione” imbastiti sul caso.

brolo comune 18-001

“Per quanto amaro sia vincere in giudizio contro un dipendente membro della nostra macchina amministrativa, ci corre l’obbligo di tutelare l’Ente che reggiamo e di informare sullo stato dell’arte della situazione”, così il sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, con in mano gli atti appena emessi dal tribunale pattese che ha accolto il reclamo del Comune di Brolo nella controversia con una dipendente che aveva agito legalmente contro l’atto che decretava il suo trasferimento all’ufficio del Giudice di Pace di Sant’Angelo di Brolo.

Spiega il sindaco di Brolo nella sua nota: “Accogliamo ovviamente con soddisfazione quanto ora decretato dal tribunale” che ha condannato la dipendente a compensare anche il pagamento delle spese di entrambi i gradi di giudizio, perchè si legge nella nota “Questo dimostra, aldilà delle speculazioni politiche e i tentativi di screditare la mia amministrazione -accusata di aver agito “per vendetta”- che si è agito nel giusto, senza ledere i diritti di nessuno, nel rispetto delle regole che siamo i primi a voler vedere rispettate nell’interesse dell’intera collettività”.

A difendere l’amministrazione comunale è stato l’avvocato Gaetano Sorbello di Messina, che dice il sindaco ha “smontato, tassello dopo tassello ogni addebito mosso all’ente” evidenziando come sia crollata l’ipotesi di reato addebitabile all’Ente, “in quanto chi agisce in via cautelare è tenuto ad allegare e provare che il protrarsi della situazione considerata antigiuridica possa arrecargli pregiudizi imminenti e irreparabili”.

Nel documento inviato alla stampa si fa anche un breve riepilogo della questione “scaturita dopo che il Comune di Brolo, in forza di una convenzione con altri comuni, adempiendo ai propri impegni, al fine di mantenere l’ufficio di Giudice di Pace a Sant’Angelo di Brolo si era impegnato a fornire il personale amministrativo. Quindi la scelta era caduta su una dipendente  che per l’amministrazione aveva i requisiti idonei per assolvere a quell’incarico”. Quindi la conclusione attestante che quella fatta era “Una scelta assolutamente legittima e corretta, confermata oggi definitivamente anche dalla magistratura”.

Ma la storia sembra proprio non debba concludersi qui.

brolo comune 67

Ovviamente la redazione resta disponibile a pubblicare eventuali repliche o rettifiche su questa vicenda da parte dei diretti interessati.

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