La comunicazione è trasferimento di conoscenza che modifica la comprensione su quello emozionale. Questo in sintesi quanto è emerso nel corso dell’evento formativo a crediti riservato ai giornalisti, che si è svolto sabato nel cineforum comunale del centro alla presenza di un numeroso e qualificato pubblico, sabato scorso.
L’uomo – ha detto Lionetto, sindaco del paese che ha ospitato il convegno e che ha aperto i lavori – ha bisogno di comunicare e lo fa anche quando sta in silenzio; chi informa passa unidirezionalmente dei dati considerati utili da chi li utilizza, dati per quanto possibili asettici.
A relazionare sul tema: “ Comunicazione e propaganda – Processo unidirezionale e relazionale” sono stati : Vincenzo Lionetto Civa, Sindaco del paesino nebroideo (Informazione e comunicazione); Santino Franchina, giornalista Vice Presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (Deontologia della comunicazione); Enza Caputo, esperta di relazioni internazionali e diplomatiche (l’Informazione va alla guerra); Pino Pullella, ingegnere elettronico (Dal segnale Morse al Drone: il lungo viaggio della notizia); Martina Ventura, psicologa (Il messaggio subliminale).
Di deontologia applicata al corretto lavoro del cronista, ha parlato il vice presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Santino Franchina che ha spiegato come i principi basilari dell’informazione sono oggi raggruppati nel nuovo “Testo unico dei doveri del giornalista» che armonizza «i precedenti documenti deontologici per consentire una maggiore conoscenza che nasce dall’esigenza di facilitare l’interpretazione e l’applicazione di tutte le norme, la cui inosservanza può determinare la responsabilità disciplinare dell’iscritto all’Ordine”.
A tracciare un’ampia disamina del giornalismo di guerra, dal secondo mondiale alla Siria, esaminando Vietnam, Iraq, Cecenia ecc. è stata Enza Caputo che ha parlato della contrapposizione tra il quasi “silenzio stampa e l’inondazione di notizie con lo scopo di azzerarle di fatto e di come “cronisti coraggiosi” siano riusciti a volte a bucare il muro della censura cambiando l’esito delle guerre, pagando spesso con la vita.
Di messaggi subliminali ha parlato invece Martina Ventura che ha sottolineato come essi stimolano specifiche aree del cervello a compiere determinate azioni.
I Messaggi però non producono alcun effetto marcato e duraturo nel comportamento umano.
Alcuni stimoli che raggiungono il subconscio possono avere un qualche piccolo effetto sulle emozioni ed il comportamento, ma ad oggi, ciò non è completamente provato.
Ma idee, notizie, comunicazione e informazione non avrebbero alcun effetto se non esistessero mezzi atti a trasmetterli.
Di essi, ha parlato Pino Pullella- “Il mezzo è importantissimo perché dal mezzo dipende l’effetto, controllabile o meno della notizia.
Dai segnali di fumo, all’alfabeto morse, al telegrafo a intranet, via via fino al drone con un occhio attento a Wikileaks che, seppur apparentemente non censurabile, potrebbe essere il risultato del complesso gioco di spionaggio e controspionaggio tra le nazioni.
Qualificati gli interventi del pubblico con il discorso che è, inevitabilmente, caduto su luci ed ombre della legge 150 e uffici stampa nella Pubblica Amministrazione. L’Ufficio stampa, e solo esso, ha detto Massimo Scaffidi, direttore di ”Scomunicando”, “certifica” la qualità dell’informazione ed è al servizio della singola amministrazione nella sua essenza e non agli organi verticistici per i quali sono previste figure quali i portavoce.
Ha condotto i lavori, da perfetto padrone di casa, il giornalista Enzo Caputo.
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