Se lo domanda il consigliere comunale Pino Campisi, lo fa con un post che suona come un rintocco di campana – a morte – sul profilo del Gruppo Consiliare “Nuova Piraino”. E se lo chiedono in tanti. Mentre la vicenda giudiziaria sull’uso delle attrezzature tra l’amministrazione pirainese e la titolare delle stesse procede nelle aule del tribunale pattese, spostandosi anche dal “penale” al “civile”. Un post, che bel letto, quello di Campisi, tra le righe dice anche altro che semplicemente constare i i fatti.
Pino Campisi, che da tempo osserva attento la vicenda del “Don Puglisi”, ieri ha scritto: “I autunno è partito un bando con procedura d’urgenza, ufficialmente servita per aprire in tutta fretta il Cinema a Natale”.
Nulla da eccepire.
Il cinema di Gliaca di Piraino, era un polo d’attrazione, alimentava flussi continui di gente, che poi si riversavano anche sulle attività locali, ma sopratutto considerando il ruolo del cinema, sotto il profilo socio-culturale, era una vera e propria sentinella della “Settima Arte” in questo scorcio nebroideo.
Un faro che brillava e avrebbe illuminano ancor più un orizzonte vuoto, vista l’assenza – ormai da tempo – di una sala funzionante a Brolo.
Quindi la fretta ad aprirl0, ad affidarlo, ad assicurarne una buona gestione era il compito di una buona amministrazione.
Ma Campisi sottolinea che quella procedura alla luce dei fatti è servita a ben poco, e scrive: “di fatto questa urgenza è stata solo causa della mancata partecipazione al bando delle ditte che non sono riuscite a presentare la necessaria documentazione”.
Poi la costatazione, amara nel suo retrogusto, quando dice che l’attività di quei locali per far “film”, oggi si ferma solo all’uso della bacheca.
Infatti scrive il consigliere comunale ” Oggi viene solo utilizzata la bacheca per pubblicizzare i film proiettati al Cinema di Patti”.
Un collegamento non casuale, in quanto il gestore, o almeno la ditta che si è aggiudicata quella gara è anche titolare della gestione di una delle due sala cinematografiche di Patti.
Campisi affonda il colpo, e ironicamente afferma: “Capisco l’interesse di quel gestore, che essendo titolare anche della gestione del cinema di Patti, ha tutto l’interesse a spostare, anche grazie alle locandine, la clientela dal Cinema di Gliaca a quello di Patti, ma non capisco l’interesse della amministrazione di Piraino, (il minuscolo di amministrazione non è mai casuale) che continua a non fruire di soldi e vantaggi che il Cinema ha portato a lungo alla nostra comunità”.
Una stoccata politica alla quale si aggiunge la chiosa finale: “Piraino ha bisogno di qualcuno che prenda a cuore i suoi interessi”.
Certo a parte le scaramucce politiche, che potrebbero essere di parte, possiamo dire che siamo tutti un po’ orfani per quella sala inattiva e ci si potrebbe, cosa che il consigliere non fa, chiedere anche perchè e quali sono stati i motivi che hanno impedito a tutt’oggi l’apertura, in questa stagione, della sala cinematografica.
Rimaniamo disponibili a pubblicare le risposte, integralmente, senza aggiungere o levar nulla, senza commenti di sorta, delle parti ora chiamate in causa da Campisi, ma anche da terzi che vogliono contribuire al dialogo su quella che è stata la “mitica” sala dell’Alert Cinema.
Per il bene di quel Cinema, per rispetto a chi lo aveva “resto grande”.
L'articolo “QUO VADIS?” – … E vi ricordate il Cinema di Gliaca? sembra essere il primo su Scomunicando.