

Ma andiamo al punto di partenza. Il comunicato stampa.
Da questo si legge che
Il T.A.R. di Catania, sezione terza, in data 05/05/2016, ha dichiarato estinto il ricorso proposto il 27/12/2014 da nove cittadini di Brolo che chiedevano l’annullamento della Delibera di Consiglio Comunale n.29 del 30/09/2014 che stabiliva le tariffe Tari per l’anno 2014.
L’amministrazione quindi era stata costretta a costituirsi in giudizio per difendere il proprio operato, affidando la propria difesa all’Avv. Emidio Riolo. Di fatto questa estinzione sancisce definitivamente l’efficacia e la validità dell’atto deliberato dal consiglio comunale.
Il Vice Sindaco Scaffidi Gaetano, assessore con delega ai tributi, proponente dell’atto impugnato dichiarò in quel comunicato stampa: “Questo del TAR è l’ennesimo riconoscimento sulla correttezza e la legittimità dell’operato dell’amministrazione e del consiglio comunale, e stabilisce definitivamente come la determinazione delle tariffe Tari 2014 ed i relativi piani finanziari siano stati redatti, anche grazie al buon lavoro degli uffici, nell’assoluto rispetto delle norme e nella massima regolarità e trasparenza amministrativa – aggiungendo – Dispiace purtroppo constatare come per l’ennesima volta siamo stati costretti a difenderci nei tribunali, e quindi gravando sulle casse comunali, per dimostrare la regolarità amministrativa del nostro operato”.
Il vicesindaco, Gaetano Scaffidi, ovviamente è di tutt’altro avviso. Il “gettare la spugna”, come su un ring, è stato evitare la sconfitta per KO da parte di chi si opponeva.
Tra i post che formano la struttura del dialogo tra i due emerge anche la politica locale, sul ruolo della mancata presa di posizione dei ricorrenti.
Infatti conclude Fabiana, ribadendo il concetto che l’atto non ha formato oggetto di valutazione di nessun giudice, il quale avrebbe potuto confermare questa legittimità o meno, “questo ormai non c è dato sapere… Sulle motivazioni del perché la controparte abbia non iscritto a ruolo la causa determinando l’estinzione della causa e una mancata trattazione nel merito da parte di un giudice non mi pronuncio, non indago sui pensieri o le motivazioni altrui non espresse – concludendo – Certamente una legittimità dichiarata da un giudice avrebbe avuto una valenza diversa. Peccato!”.
Ma ovviamente qui si rimane sulla dottrina. Di fatto la decisione del consiglio comunale oggi è una dato di fatto, reale, operativo quindi nei fatti legittimo.
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