E’ stato finanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani nell’ambito del programma ERASMUS+ . Si tratta di uno scambio giovanile che si svolgerà in Grecia, a Salonicco, nei primi mesi del 2017, cui parteciperanno 42 giovani provenienti da 10 Paesi Europei che avranno la possibilità di acquisire consapevolezza del problema dei “rifugiati” e di esprimere il loro pensiero sulla decisione di chiudere le frontiere e di tenere queste persone in campi di accoglienza e se questa scelta possa essere accettata in quella stessa Unione Europea che ha posto alla base dei propri principi costitutivi la solidarietà e il rispetto dei diritti umani o se la loro integrazione nella società europea non possa essere in futuro, superata l’emergenza del presente, un’opportunità di crescita culturale ed economica.
Le attività si svolgeranno a Salonicco, città greca prossima alla frontiera macedone, che si trova in un’area in cui sono stati allestiti numerosi campi destinati ad accogliere circa 50.000 profughi di cui il 60% donne e bambini in fuga da conflitti e violenze e impossibilitati a muoversi a causa della chiusura delle frontiere ed in cui operano funzionari dell’UNHCR, della Croce Rossa, dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Associazioni locali che offrono supporto alle famiglie dei rifugiati con minori e che supporteranno lo svolgimento delle attività del progetto per la visita ai campi profughi di Diavata, Thermi e Lagadas.
“ Dalla partecipazione a questo progetto ci aspettiamo soprattutto che i giovani, dopo avere visto ed interagito personalmente con i rifugiati, senza il filtro dei media, pensino e agiscano come cittadini attivi e che vogliano contribuire alla ricostruzione di un’Europa basata sui principi inderogabili della solidarietà, del rispetto dei diritti umani e del dialogo interculturale e che voglia superare l’emergenza attuale trasformandola in opportunità di sviluppo e crescita culturale ed economica con un impatto forte anche nelle loro comunità di origine in cui i giovani si rapportano quotidianamente con stranieri, rifugiati o migranti che siano, con i quali si potranno relazionare in famiglia, a scuola, nelle strade, nel posto di lavoro, superando il senso di timore che possono provare come conseguenza della mancanza di un processo di reale integrazione.”
Angela Fogliani,
Presidente Associazione Sikanie Sinagra
338.3778939
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