Ancora no… nulla di concreto ma c’è chi ne parla. Alimentiamo il dibattito, dite la vostra.
Referendum popolare.
A innescare la miccia è un post su facebook.
Nulla di concreto, né tantomeno la costituzione del propedeutico comitato, ma il segno – la netta linea – di un emergente disaggio.
Anzi di un disaggio sempre percepito nei decenni passati, ma tollerato forse perchè Lacco, nei fatti, è una grande famiglia, fatta di gente benevola, che si conosce, che convive quotidianamente, che si ritrova.
La frazione sorge sul crinale del colle divisa, sullo spartiacque tra i comuni di Brolo e Piraino.
Una strada non basta a segnare il confine, alcune case hanno entrate su fronti opposti, appartamenti divisi catastalmente, e se questo è quasi una peculiarità che fa sorridere, bisogna dire che nella frazione non c’è certo campanilismo o ”guerre” sante per i confini, si avverte invece il disagio per i servizi, per le forniture, per tanto altro che potrebbe sembrar banale, ma quando la popolazione invecchia, certi servizi diventano essenziali, prioritari e necessari e spesso, se si resta in poche centinai di residenti, onerosi per gli enti che devono provvedere ciò.
Così a Lacco c’è il problema della spazzatura, l’ultimo in ordine di tempo, visto che Brolo effettua per i suoi residenti il “porta a porta” ed ha eliminato i cassonetti e Piraino deve provvedere ad effettuare questo servizio, peer quella quota di residenti, davvero pochi, che abitano sul crinale di sua pertinenza, e che prima, nei fatti, era assolto dal comune di Brolo.
Stesso dire per la luce pubblica.
La palificazione va a zigzag sul confine e spesso sorge il problema della manutenzione, della sostituzione di una lampada. e poi – sorriso amaro basti pensare per gli altri tributi, l’acqua, lo spazzamento, lo scuoabus…le pratiche amministrative e quelle elettorali.
In passato c’era l’accordo, non scritto, anche sulle gestione della festa, e così i comuni si alternavano a provvedere al pagamento dei fuochi pirotecnici, quelli delle luminarie, della siae o del gruppo musicale.
Ma i problemi, come si legge dai post sono anche dettati dalla mancanza di un medico, dalla viabilità urbana e dai trasporti, dalle problematiche legate alle scuole da frequentare, ora che al Lacco da tempo ha chiuso la “scuola” che serviva la frazione, dalle delegazioni…
Insomma vivere in una frazione ha dei problemi sempre, se poi la frazione è divisa questi si amplificano.
Così ci si chiede: ma è possibile che nel 2016 ancora si deve vivere “divisi”, veder compromessi i servizi per pochi metri quadrati di confine.
Il post di riferimento è chiarissimo “Carissimi amici secondo me e giunto il momento di prendere qualche informazione x capire se e realizzabile un referendum… o Brolo o Piraino”.
Non è fazioso. Non è di parte. Solleva un ragionevole problema.. un giusto dubbio.
Ovviamente sarebbe – come tutte le scissioni – una scelta drastica.
Problematica per mille aspetti, amministrativi, burocratici, legali. Dal cambio dei dati sulla patente, a quelli anagrafici, dalle cartelle esattoriali ai nuovi ruoli comunali.. ma potrebbe valerne davvero la pena?
Questo è il quesito che ci poniamo e che si pongono ora amministratori e i cittadini di Lacco, che rimane, per l’amenità del posto, una grande contenitore di buona vita, e che in un progetto eco-enogastronomico, sarebbe un posto bellissimo da viverci tutto l‘anno.
Ci vuole una richiesta, la formalizzazione di un comitato ad hoc, la raccolta delle firme e poi i pareri della giunte e dei consigli comunali, questi a maggioranza qualificata, e poi la scelta che dovrà essere sottoposta a consultazione referendaria di tutti i cittadini prima di aver gli altri disco verde degli entri sovracomunali preposti
Di certo non potrebbe qui, accadere che si crei qualcos‘altro… lo spirito unitario della contrada è unico, nè che il referendum segni una sconfitta per questa o quell’Amministrazione comunale.
Qui si opererebbe – giungendo a tale scelta – per il bene della contrada.
Cosa forse non fatto in passato altrimenti non ci sarebbe stata questa necessità o nata quest’idea.
Noi accogliamo idee, pensieri, proposte, e raccontiamo i “vostri” fatti sul problema, se voi ne vorrete parlare. Allora parliamone, apriamo il dibattito.
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