“Le aziende private di trasporto pubblico locale non hanno tagliato corse o interi servizi di linea in modo autonomo e senza autorizzazione da parte della Regione Siciliana”
L’Anav Sicilia – l’Associazione Regionale Autotrasporto Viaggiatori” replica in maniera decisa e ferma alle affermazioni dell’onorevole Giuseppe Laccoto:«Le aziende di trasporto pubblico locale non hanno fatto tagli arbitrari». Un punto fermo su questa vicenda dove la “Politica”, prima effettua i tagli, in questo caso il 26% sui fondi destinatio al trasporto viaggiatori su ruota in Sicilia, poi al momento della protesta ne scarica le responsabile sui gestori delle autolinee. Anche i Sindaci che protestano alzino il tiro della protesta.
Il trasporto privato nell’Isola Siciliana prevede annualmente circa 30 milioni di viaggiatori che usufruiscono del servizio. “La mobilità in questa isola è assicurata nella misura del 90% al trasporto pubblico gommato – aveva affermato durante un recente incontro Graffagnini – . Nelle relazioni provinciali e interprovinciali gli operatori privati sono i protagonisti assoluti in questo settore e quindi sentono con grande preoccupazione in termine ultimo della scadenza non essendo stata coinvolta l’associazione in nessun tavolo tecnico. Per noi è necessario partecipare ad un tavolo tecnico perché dobbiamo difendere tutti i passeggeri che vogliono muoversi all’interno dell’isola siciliana”.
E tutti i Gestori, sino a pochi giorni fa, avevano auspicato un confronto con l’amministrazione regionale sul tema del trasporto pubblico locale coinvolgendo direttamente il presidente della Regione, evidenziando chiaramente che la sopravvivenza di questo comparto – che assicura anche occupazione a manodopera specializzata, spesso in servizio da decenni, un giro economico all’indotto , importante e vasto, ma sopratutto servizi d’eccellenza, è a rischio.
Le aziende private si sono mostrate, in questi ultimi due anni, nei fatti virtuose e competitive, soprattutto per la mancanza di sprechi ed i bassi costi di esercizio, ovvero un euro ogni chilometro percorso dagli autobus, il più basso d’Italia dove la media è di circa due euro per ogni chilometro.
Graffagnini aveva allertato tanti “vorremmo che questo ritardo nella programmazione giustifichi il ricorso a provvedimenti di urgenza pasticciati a danno degli utenti e degli operatori privati” – aggiunge in una sua intervista, in tempi non sospetti: “Noi siamo fortemente preoccupati per la mobilità nell’Isola – ha affermato – per circa duemila persone che lavorano nel nostro comparto, perché tra circa nove mesi scadrà il contratto di servizio che assicura la mobilità in questa isola. Il contratto scadrà in assenza di un piano regionale dei trasporti e in assenza di un programma. Per questo motivo abbiamo chiesto con forza un tavolo tecnico con la Regione Sicilia in modo tale da poter partecipare, come è giusto che sia, alla formazione del futuro piano regionale”.
Aggiungendo:
“La riduzione dei servizi è una conseguenza dei tagli decisi dalla Regione Siciliana già dal 2012, anno in cui è stato ridotto del 20% lo stanziamento per il settore del Trasporto Pubblico Locale extraurbano ed urbano. Ed a partire da quell’anno la Regione Siciliana, unilateralmente, ha ridotto le corse somministrando alle aziende di autolinee un atto di sottomissione che prevedeva la riduzione del 20% delle percorrenze.
E oggi, in fase di proroga biennale dei contratti in essere a seguito di Decreto Regionale, è stata effettuata una ulteriore riduzione del 6% delle percorrenze che le aziende hanno dovuto sottoscrivere ed accettare per poter continuare a svolgere la propria attività, tutto ciò perché le varie leggi di bilancio e di stabilità regionale approvate dall’Assemblea Regionale Siciliana a partire dal 2012, hanno di anno in anno ridotto il finanziamento per il settore. Ecco pertanto i motivi per cui la Regione ha imposto alle aziende di tagliare i servizi di linea.
E’ anche giusto evidenziare che fino alla stipula dell’ultima proroga di contratto che si sta completando in questi giorni, molte aziende private hanno continuato ad effettuare più servizi di linea di quelli previsti dal contratto di servizio, a differenza di quanto fatto dalle aziende pubbliche che hanno sin da subito tagliato i servizi come richiesto dalla Regione, quindi effettuando servizi interamente a costo delle aziende, e ciò per cercare di garantire il più possibile la mobilità dei cittadini e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Oggi tutto ciò non è più possibile in considerazione dell’aumento dei costi di gestione e della contestuale riduzione del 26% dei corrispettivi contrattuali. Si sono certamente mantenuti tutti quei servizi che si effettuano nelle ore di maggior frequenza, cosiddette fasce di garanzia, così come voluto da una delibera della Giunta Regionale di Governo”.
L’uffico stampa dell’Anav Sicilia, giustamente ricorda che nell’isola viene erogato nettamente il più basso corrispettivo contrattuale d’Italia e che le aziende siciliane non beneficiano, dal 1990, dei fondi per gli investimenti così come invece avvenuto nelle Regioni Italiane a statuto ordinario.
Le aziende private rimangono comunque a completa disposizione della Regione Siciliana e dell’utenza interessata per valutare ogni eventuale correttivo che possa essere apportato senza ovviamente che ciò si trasformi in ulteriori costi a carico delle stesse.
Le aziende che aderiscono all’Anav
Adranone S.C.R.L.
Aeternal Cooperativa
ASTAC Srl
Astra Srl
ATM Mancuso
Autolinee Buda Srl
AUTOLINEE REGIONALI S.r.l.
Belvedere Srl
Bevacqua e Vitanza Snc
C.A.R. Coop. Autotrasporti Riberesi a.r.l.
C.I.T.I.S. Consorzio trasporti Isola Salina
Camarda & Drago S.r.l.
Camilleri & Argento Srl
Campagna & Ciccolo S.r.l.
Campagna Salvatore Giovanni
Caruso Midolo Paolo
Cavaleri Giuseppe Srl
Cuffaro Angelo & Raffaele Srl
Emanuele A.no Autoservizi di Emanuele T. & C.
Etna Trasporti Sp
F.lli Lattuca Autolinee S.r.l.
F.lli Patti Autolinee
F.lli Scionti Snc
Giordano Autoservizi S.r.l.
Giuntabus Trasporti S.r.l.
Greco Pietro & C. Snc
Ibla Tour S.c.a.r.l.
Interbus Spa mail@interbus.it
Jonica Trasporti e Turismo S.p.a.
Lombardo & Glorioso Autol. Srl
Magistro Autolinee Srl
Migliazzo Viaggi
Molinaro Srl Autolinee
Ortolano e Puglisi Autolinee Snc
Panepinto S.a.s. di Panepinto A. & c.
Partanna Autotrasporti
Pintaudi Emanuele Andrea
Platani Autolinee
Prestia & Comandè
Russo Srl Autoservizi
S.A.L. Srl
S.A.T. Fichera
SAG Srl
SAIS Autolinee Spa
Salemi Srl Autoservizi
Salvatore Lumia s.r.l.
Savit Scichilone S.r.l.
Sberna Viaggi Srl
SCAT S.c.a.r.l.
Scerra Maria & C. Snc
Segesta Autolinee Srl
Segesta Internazionale Srl
Sicilbus Srl
Sommatinese Srl
Stassi Saverio & C. Snc
Taormina Autoservizi S.r.l.
Tumino Maria Rosa & C.
Urso Guglielmo Srl
Zappalà e Torrisi Srl
Zuccalà Giovanni S.r.l.
La nota di Laccoto
TRASPORTO LOCALE – CROCETTA, PRIMA FA IL DANNO, POI CONVOCA I CONCESSIONARI, PER LACCOTO “CANCELLAZIONI INACCETTABILI”
“La cancellazione di diverse corse da parte del concessionario del servizio di trasporto locale è arbitrario e illegittimo”. – Ma la colpa non è certo dei gestori delle autolinee che si sono visti ridurre i contributi del 26% – Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Rosaio Crocetta rispondendo in aula ad un intervento del deputato regionale Giuseppe Laccoto, presidente della Commissione Attività Produttive, che aveva sollevato il problema dei tagli delle corse disposti dai concessionari giustificati dalla riduzione dei contributi regionali.
Per Laccoto, intervenuto su sollecitazione di numerosi amministratori, “si tratta di una decisione unilaterale inaccettabile che penalizza soprattutto le fasce più deboli dei paesi dell’entroterra”.
Crocetta ha annunciato la convocazione dei concessionari del servizio di trasporto locale per affrontare la questione.
Ma la questione, ora esplosa, anche per via delle proteste dei sindaci, sta a monte.
La riduzione del 26% dei contributi ai concessionari delle autolinee ha portato a questo. I tagli si ripercuotono sulle linne in numeri di corse che “saltano”.
Che il governo, i suoi alleati, trovino soluzioni invece di scaricare le colpe su chi non le ha.
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CORSE AUTOBUS “TAGLIATE” – LE COLPE NON SONO DELLE DITTE CHE EFFETTUANO IL TRASPORTO
Il 26% dei tagli – nel giro di pochi anni – sulle corse è imputabile esclusivamente alla Regione. Ma intanto i sindaci dei Nebrodi si incontrano a Ficarra.
Il Sindaco di Ficarra Basilio Ridolfo chiede un’azione congiunta con i suoi colleghi contro la decisione della ditta che cura il servizio di autolinee e che ha comportato i tagli di alcune corse.
Questo a seguito della riduzione dei contributi erogati dalla Regione.
Ridolfo ha convocato per martedì 1 marzo una riunione con i sindaci di Tortorici, Sinagra, Naso, Castell’Umberto e Sant’Angelo di Brolo per “rivendicare le legittime istanze delle comunità costrette a sopportare gravi disagi nel settore dei trasporti a danno soprattutto delle fasce più deboli”.
Ma il tiro lo si deve alzare contro la Regione e non contro chi gestisce le autolinee.
Infatti come recentemente ha anche evidenziato la ditta di trasporti e autolinee “Magistro” – scrivendo al sindaco di Sinagra – e che gestisce, praticamente da sempre, tali corse che dall’entroterra nebroideo portano a Capo d’Orlando, Brolo e Messina, la rimodulazione dei servizi scaturisce dai tagli che la Regione Siciliana, con un ulteriore restrizione del programma di esercizio di cui ai rapporti di affidamento provvisorio dei servizi extraurbani di trasporto pubblico locale in autobus già in concessione regionale – quello del 9 Febbraio 2016 , a seguito dell’articolo 7 della Legge Regionale 9 Maggio 2012, n. 26, ed in conformità della deliberazione della Giunta Regionale n. 292 del 10 Agosto 2012, con la quale veniva rimodulato il programma di esercizio del 20 %, ha in forza del bilancio pluriennale della Regione Siciliana, per gli esercizi finanziari 2015\2017, previsto per gli anni 2016 e 2017 un importo – da destinare ai gestori delle autolinee – con una riduzione di ulteriore 6%.
Praticamente il 26% di contributi in meno in pochi anni, cosa che impone di fatto una riduzione di corse.
L’azienda brolese, ma è storia comune per tutte quelle che operano sul territorio regionale, ovviamente non ci sta a divenire il capo espiatorio di un disservizio che penalizza sopratutto i comuni dell’entroterra.
Abbiamo – dicono – modificato anche alcune indicazioni che gli uffici regionali avevano previsto, spalmando e rimodulando – dopo una serie di incontri – le corse che collegano l’entroterra con la costa su tutta la giornata e non solo raggruppandole in poche fasce orari, perchè comprendiamo le esigenze dell’utenza.
Le riduzioni, nei fatti, guardando le tabelle orarie, coinvolgono le corse periferiche, quelle che assicuravano più corse durante la giornata, impongono il cambio delle abitudini, definiscono nuovi orari, contraggono il servizio, ma spesso- e questo bisogna evidenziarlo – sono state “tagliate” corse utilizzate da pochissimi utenti, in perdita, non tollerabile per un servizio privato.
Anche questo è un punto fermo di partenza.
Quindi nessuna voglia o volontà a deprivare il servizio dalle corse delle autolinee, – dicono all’unisono i gestori delle autolinee – ma solo la ferrea logica dei tagli.
Nessuno può lavorare in perdita.
I sindaci che fanno benissimo a denunciare le criticità dovute a tale contrazione del servizio e che a caduta riserva disagi sull’utenza dei loro comuni, farebbero anche bene ad alzare il tiro, verso le “sale della politica” e chiedere alla Regione, invece di effettuare tagli indiscriminati, di agire con logiche più razionali, e nel contempo – rimanendo in ambito dei trasporti – erogare i contributi necessari e spettanti per i rimborsi delle corse scolastiche, spesso arretrai da anni e anticipati dalle famiglie.
Ma sul tema dei tagli ai trasporti il dibattito si allarga e potrebbe diventare anche sociale.
Infatti la riduzione delle corse, riduce l’utilizzo dei mezzi, quindi mette in pericolo l’occupazione e sotto i riflettori emerge anche la differenza dei rimborsi derivanti dal costo a chilometro che l’ente pubblico – la Regione – eroga per il servizio ai gestori.
Già da Reggio Calabria gli altri gestori percepisco molto di più, per non parlar del confronto con l’area del centro-nord.
Anche questo fa la differenza.
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