Ad un anno dalle elezioni, con sempre maggior insistenza, a Sinagra si parla di futuro amministrativo.
E mentre a Ficarra c’è il rischio di dover ricorrere ad una combine per far quadrare il cerchio sul nuovo sindaco, paventandosi un mega accordo tra le varie componenti in consiglio comunale, in quanto accollarsi l’eredità del dopo Basilio Ridolfo sarà difficile per tutti. Lui ha operato al meglio, ma nel contempo in un’analisi stringata bisogna anche dire che nessuno in questi anni ha ben seminato per raccogliere oggi un eredità congrua, di contro a Sinagra la frantumazione, paventata, tra le opposizioni potrebbe giocare tutta a favore dell’attuale sindaco.
Questo è il grande rischio ma nel contempo anche la grande responsabilità che, se non si troverà un accordo, già tre, sarà gioco facile, per l’uscente. Che senza creare basi per nuovi proselitismi, mantenendo il suo pacchetto di voti, ha quelle carte in mano che pur di misura le consentirebbe di essere la prima.
Un passaggio importante per poter dopo il secondo mandato essere pronta consolidando il suo potere, abdicare su una scelta all’interno del suo stesso clan.
Non c’è” spisa pi ‘nuddu”.
Intanto sembra essere definitivamente tramontata l’ipotesi di un paventato accordo tra i due Enzo, Franchina e Ioppolo.
Nessuno – avvezzo alla politica locale – ci credeva si dall’inizio, né tantomeno avrebbe scommesso sulla sua riuscita.
Chi conosce bene il carattere di un ex sindaco, sanguigno e deciso sa che difficilmente mollerebbe la presa, a tutti i costi, costi quel che costi. Nei fatti, ma non se ne faccia una colpa, la débâcle elettorale degli antimaccoriani è frutto della sua scelta, quella di non cedere il passo a nessuno.
Loro i due Enzo hanno giocato ma ora senza raccogliere cocci devono pur prendere coscienza che non hanno il carisma per poter aggregare quella maggioranza che permettere di mettere fuorigioco gli altri.
C’est la vie.
Ma c’è dell’altro.
Dicono i bene informati, che questi essendo fuori da giochi politici e poco avvezzi alle alleanze ed alla rigidità di accordi, nessuno oggi potrebbe escludere che, lasciati liberi, potrebbero anche convergere sul fronte del sindaco uscente o meglio disinteressarsi in attesa di tempi migliori.
Un’assunzione di responsabilità sarebbe allora necessaria.
Ma la scelta, dice invece chi oggi vuole spendersi per il paese, ma solo politicamente anche nell’attivismo culturale, commerciale, d’intrattenimento per fare poli d’attrazioni e d’interesse, e quella di trovare un accordo tra le parti dove tutti devono essere, però, pronti al passo indietro che non vuol dire né perdere la faccia né credibilità politica ma aderire ad un responsabile progetto politico..
E collaborare a trovare il classico nome spendibile, capace di poter competere e confrontarsi, ben aggregato e che porti aria nuova nel paese.
Questa sarebbe la logica vincente e nuova, capace di aggregare, dare fiducia, sulla quale costruire un progetto, nel rispetto dei ruoli, che sia in grado di dar nuova vivacità al paese. Un nome sul quale, a chiamata a raccolta, confluirebbero anche molti giovani, oggi lontani dall’agorà politica.
Staremo a vedere.
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